Davvero interessante l’evento organizzato il 28 febbraio da AICQ Centro Insulare e dal Comitato AICQ Responsabilità Sociale, in collaborazione con l’Associazione Giuriste in Genere e Progetto Qualità 2000 srl, e la Media Partner della Rivista Qualità.
Vi hanno preso parte: l’Avv. Viviana Straccia – Presidente dell’Associazione Giuriste in Genere, l’Avv. Giovanna R. Stumpo – Direttore Editoriale della Rivista Qualità, e l’Ing. Sergio Bini – Presidente di PQ 2000 srl.
L’incontro, aperto a tutti e gratuito, si è svolto online e in presenza presso la sede di AICQ CI a Roma, in via Siena 2, riscuotendo grande apprezzamento da parte di tutti gli intervenuti.
Sono stati approfonditi alcuni aspetti della Direttiva (UE) 2024/1385 del P.E. e del Consiglio del 14 Maggio 2024 che, attraverso misure di prevenzione e contrasto, vuol rispondere alle esigenze specifiche delle vittime della violenza domestica e di quella perpetrata contro le donne. Si è poi passati ad analizzare casi concreti di situazioni in cui si è resa necessaria l’applicazione della normativa a tutela del nucleo familiare e sono stati accesi diversi focus sulle difficoltà che la sua applicazione implica. Infine, sono state evidenziate alcune lacune della Direttiva che: da un parte, contiene misure repressive senza studiare e rimuovere le cause dei comportamenti deviati; dall’altra, manca di indicatori univoci e confrontabili che permettano di mettere sotto osservazione e correggere i fenomeni di violenza in tutti gli Stati che applicano la Direttiva. Capire le cause reali del fenomeno è indispensabile per interrompere la catena della violenza. Infatti, sebbene l’applicazione delle pene si sia inasprita, resta irrisolta la questione della rieducazione del reo, che di regola non si pente e anzi reitera il dolo. Bisogna pertanto centrare l’attenzione su chi commette il reato più che sulla persona offesa, è indispensabile studiare le cause del reato e le ragioni culturali per cui in sede di giudizio è addirittura accaduto che le violenze fossero giudicate “comprensibili”.
Il Comitato AICQ Responsabilità Sociale, in questa fase transitoria di applicazione, si propone di lavorare a un documento che studi l’impatto della Direttiva sulla cultura sociale corrente, quale contributo da presentare alla Commissione Parlamentare che si occuperà del recepimento della Direttiva nella normativa nazionale.
Si è quindi concluso che, benché spetti agli Stati Membri recepire sul piano legislativo, regolamentare e amministrativo le disposizioni ivi contenute, la collettività è chiamata da subito ad allinearsi e dare il suo contributo nel combattere attivamente comportamenti lesivi della dignità e dei diritti fondamentali della persona e/o fenomeni distorti dall’uso smodato ed incontrollato delle nuove tecnologie.
Per prossime iniziative di AICQ CI e del Comitato Responsabilità Sociale: Stay tuned!
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