• mercoledì , 27 novembre 2024

ISO e ASTM International svelano la struttura per produrre standard internazionali in ambito Additive Manufacturing

ISO (International Organization for Standardization) e ASTM International (American Society for Testing and Materials) hanno realizzato congiuntamente la “Additive Manufacturing Standards Development Structure”, ossia una struttura per lo sviluppo delle norme sulla manifattura additiva. Essa concorrerà a soddisfare l’esigenza di nuovi standard tecnici in questo settore in rapida crescita.
La manifattura additiva o additive manufacturing (sigla: AM), nota anche come stampa 3D, è una delle tecnologie abilitanti l’Industria 4.0. Il ciclo produttivo su cui essa si basa inizia con la creazione di un modello virtuale tridimensionale dell’oggetto da produrre. Tale file digitale viene, poi, trasferito alla stampante, la quale stende sottili strati di polveri che vengono fusi e aggregati uno sull’altro, strato dopo strato, creando l’oggetto finale.
Si parla di additive manufacturing poiché la produzione avviene per aggiunta di materiale, in contrapposizione alle tecnologie tradizionali di produzione “sottrattiva” (si pensi alle macchine utensili che rimuovono materiale da un blocco, ad esempio di metallo, per creare il prodotto finale).
La nuova struttura creata da ISO e ASTM International per lo sviluppo di standard nel settore dell’Additive Manufacturing contribuirà a:
• indirizzare il lavoro di esperti ed organismi di normazione coinvolti nella standardizzazione del settore AM
• individuare i vuoti normativi e le esigenze del settore AM
• evitare le sovrapposizioni e la duplicazione degli sforzi nello sviluppo degli standard AM
• garantire la coesione tra le norme AM
• dare priorità agli ambiti degli standard AM
• migliorare la fruibilità e l’accettazione tra la comunità AM, compresi produttori, imprenditori, consumatori, ecc.
Sulla base del nuovo modello, gli standard potranno essere sviluppati a 3 livelli:
• 1. standard generali (es. concetti, requisiti comuni, guide, sicurezza)
• 2. norme per ampie categorie di materiali (es. polveri metalliche) o processi (es. fusione a letto di polvere)
• 3. standard specialistici per uno specifico materiale (es. polveri di lega di alluminio), processo (es. estrusione con ABS) o applicazione (es. aerospaziale, medicale, automotive).
Questo modello potrà contribuire a fare sì che gli esperti di tutto il mondo interagiscano in maniera più snella e significativa, portando all’integrazione ed alla applicazione di nuove tecnologie ad un ritmo accelerato. In futuro potranno esserci ancora maggiori benefici, tra cui una formazione uniforme della forza lavoro ed una maggiore capacità di concentrarsi sul miglioramento continuo della qualità, oltre che altri vantaggi, come una piattaforma per attività di certificazione.
La nuova struttura è stata approvata nel mese di luglio, in seguito ad un meeting svoltosi a Tokyo, dalle commissioni tecniche di ISO ed ASTM International che si occupano della Manifattura Additiva, rispettivamente la commissione F42 “Additive manufacturing technology” e la ISO/TC 261 “Additive Manufacturing”. Ciò riflette i progressi fatti nell’ambito dell’accordo “PSDO cooperation agreement”, siglato nel 2011 da ISO e ASTM International con l’obiettivo di accrescere la cooperazione delle due organizzazioni per lo sviluppo di standard internazionali in ambito AM.
La nuova struttura non limita l’ambito di lavoro degli organismi di normazione ma fornisce un quadro nel quale la maggior parte delle esigenze degli standard può essere soddisfatta. Inoltre, è in fase di sviluppo un documento-guida in accompagnamento alla “Additive Manufacturing Standards Development Structure”.
Traduzione a cura di Angela Casale
Vai alla >>> Fonte Inglese

Related Posts