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Il Settore Costruzioni di AICQ in tema Anticorruzione

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Catania, 21 giugno 2019 –
Si è chiuso il Convegno dal titolo “Modelli organizzativi e certificazione: strumenti utili per la prevenzione della corruzione?” presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociale dell’Università di Catania. È stato un successo: oltre 250 partecipanti!
Il convegno  è stato aperto dagli interventi dal direttore del Dipartimento universitario di Scienze Politiche e Sociali Giuseppe Vecchio, e dai presidenti Giuseppe Platania (Ordine Ingegneri), Mauro Scaccianoce (Fondazione Ingegneri), Claudio Rosso (Aicq nazionale), Pietro Vitiello (Aicq Sicilia), Pietro Fedele (Aicq Settore Costruzioni).
Successivamente sono intervenuti: il consigliere Anac Ida Angela Nicotra sul Piano Nazionale Anticorruzione; il direttore generale Accredia Filippo Trifiletti sul modello gestionale certificato; e il procuratore aggiunto di Catania Francesco Puleio su investigazioni e aspetti patrimoniali nel contrasto alla corruzione.
È seguita una tavola rotonda a cui hanno partecipato: il docente ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico Felice Giuffrè e i presidenti Alessandro Amaro (Ordine Architetti PPC), Giuseppe Piana (Ance Catania), Giuseppe Platania (Ordine Ingegneri), Giorgio Sangiorgio (Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), Marco Tortorici (Ordine Avvocati). Ha moderato la tavola rotonda il giornalista dell’agenzia Ansa Mimmo Trovato.
Il Convegno è stato una occasione di confronto per affrontare il tema importantissimo della corruzione che lede i principi della convivenza sociale di qualsiasi società civile, ma anche un ostacolo alla crescita, alla competitività del Paese, alla libera concorrenza: il fenomeno della corruzione rappresenta tutto questo, in uno scenario che impone un dibattito fondamentale su azioni di prevenzione e strumenti di contrasto.
È importante sottolineare che non ci può essere qualità e sviluppo laddove predomina la corruzione. In altri termini nei Paesi con minor indice di corruzione (Vedi il Rapporto della Agenzia Transparency International) si riscontrano un maggior PIL procapite e una maggiore competitività del sistema produttivo.  Non a caso la nuova ISO 9001 sarà incentrata molto sull’etica.
L’Agenzia Transparency International pone l’Italia al 52° posto (dati 2018) su 180 paesi monitorati.
Il risultato migliore è quello della Danimarca, che può vantare il primo posto in classifica, quale paese con il minor indice di corruzione percepita a livello sociale.
In Europa l’Italia si posiziona nella parte bassa della classifica, davanti solo ai seguenti paesi: Slovacchia, Croazia, Romania, Ungheria, Grecia, Bulgaria. C’è ancora molto da fare!

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